sabato 30 gennaio 2016

Accoglienza e verità

Questa domenica (IV T.O.) il Vangelo (Lc 4,21-30) ci mette davanti il grande movimento di liberazione operato da Gesù a cui si oppone, purtroppo, la libertà di tante persone. Oggi come ieri. Quelli di ieri, i nazaretani, compaesani di Gesù, dopo averlo ascoltato, lo cacciano via e cercano di togliergli la vita. Ha dell’incredibile questa reazione se uno pensa che il messaggio dato da Gesù non era stato di minaccia o di giudizio, ma di salvezza. Prometteva guarigione e salute spirituale, e questo ha trovato la loro opposizione.

Il motivo ieri come oggi è sempre lo stesso: quando non vogliamo vedere in noi e riconoscere le zone d’ombra, finiamo con il proiettarle sugli altri, nella speranza – vana - di liberacene e sentirci la coscienza a posto.


Perché allora la figura di Maria, a cui ci affidiamo, è così importante per il nostro cammino? Perché Maria, prendendoci sotto al sua materna protezione, ci conduce a un itinerario di libertà e di verità. Ci aiuta a guardarci dentro, a non gettare sugli altri quello che non vogliamo accettare di noi. Con delicatezza e bontà di pone davanti a uno specchio non deformante, in cui vediamo sia la nostra bellezza sia quello che non va ma che può cambiare, diventando addirittura la nostra marcia in più. Maria ci aiuta anche a capire che non dobbiamo scandalizzarci se all’inizio sentiamo resistenza davanti agli inviti di Gesù… ciò che conta non è sentirsi in difetto quanto riconoscersi in errore. 

sabato 23 gennaio 2016

Maria icona di libertà

«Maria accanto al suo Figlio, è l'icona più perfetta della libertà e della liberazione dell'umanità e del cosmo». Questa domenica (terza del tempo ordinario) la Parola ci parla proprio della liberazione completa che Gesù è venuto a portare e che è già visibile in Maria, la cui vita è stata la più bella spiegazione di questo progetto offerto all’uomo. Essere liberati dai tanti ganci che sembrano legare l’uomo a una serie impressionante di condizionamenti è il sogno più profondo di ogni persona. Giovani e meno giovani davanti alla parola libertà drizzano le orecchie e si protendono verso orizzonti densi di nostalgia e di bellezza. Cosa significa questo?

Che la libertà è una possibilità concreta per chi se ne vuole lasciare avvolgere, per chi ha il coraggio di aprirsi. Maria come il suo popolo nella prima lettura (Ne 8,2ss) ha teso l’orecchio alla Parola e questo le ha permesso di farsi modellare dallo Spirito e di non perdere la sua libertà. È stata come Gesù che, come ci dice il Vangelo (Lc 1,1ss), ha sperimentato una vita povera, guidata dalla potenza dello Spirito Santo, che ha scritto le pagine della sua esistenza e lo ha collocato di volta in volta in situazioni sempre nuove.
Gesù, proprio perché libero, cioè orientato al Padre e solo a Lui, proprio perché radicato nella verità, è trasparenza della grazia e perciò tutto ciò che fa libera anche gli altri. Anche Maria, essendo libera da paure e da lacci col peccato, ha potuto liberare gli altri, tutte le persone con cui è entrata in contatto.


L’affidamento a lei allora diventa per noi un modo per immergerci nella sua vita, e per darle il permesso di contagiarci con la sua libertà interiore. Maria ha per ciascuno delle proposte differenti, in base alla tappa che si sta vivendo e alle caratteristiche personali, alla propria chiamata specifica. Mettiamoci, come le persone della sinagoga in Gesù parlò, «con gli occhi fissi su di lui» e sentiremo la presenza rassicurante di Maria. In loro compagnia non temiamo di restare lì, di “perdere” tempo sulla Parola. Entrando in contatto con loro, toccheremo anche le nostre profondità, e impareremo a decifrarci alla luce della verità. La gioia di scoprire un senso allora, sarà il premio più bello delle nostre fatiche. 

mercoledì 6 gennaio 2016

Dio del cuore umano



Tutti i popoli della terra, simboleggiati nei Vangeli dai Magi, sono chiamati a seguire la “stella”, ad accogliere la proposta di pace e armonia che viene dall’alto, e che riecheggia in ogni coscienza che voglia seriamente interrogarsi sul bene e sulla verità. Dio, che si è manifestato in Gesù, è anzitutto il Dio dell’uomo, prima ancora che del cristiano. Il Dio del cuore umano, colui che avendo fatto l’uomo lo rende anche capace di relazionarsi in maniera libera con lui, nell’amore. In quest’ora di nuovi conflitti e di esperimenti nucleari come quelli della Corea del nord, come possiamo accogliere il dono della pace senza sembrare degli illusi? 

Ci aiuta guardare a Maria, la Vergine Madre. Lei che davanti a una situazione di potere e di violenza – il suo mondo di 2000 anni fa, in cui anche lei con Giuseppe e Gesù ha rischiato la vita! – non ha permesso ai fatti di determinarla, ma li ha abitati con la certezza della sua fede, con la positività del suo sguardo e del suo agire. Maria anche oggi, se vivesse il nostro presente, sarebbe la donna della pace, della coraggiosa speranza, dell’operosità che non si lascia frenare da alcuna minaccia esterna. Perché quel Dio che l'ha salvata allora è il Dio che salva anche ora.

La Via della felicità