sabato 9 luglio 2016

Amore che colma i vuoti

«Va’ e anche tu fa’ così» (cf. Lc 10,25-37). A cosa si riferisce il Signore nel Vangelo di questa domenica? Cos’è tanto importante e urgente fare da poter lasciare da parte tutto il resto per attuarla? La risposta è in un verbo: caricare. Nella storia che Gesù racconta c’è un uomo spezzato, abbandonato, lasciato solo nel suo dolore. E c’è un altro uomo che gli si fa vicino, si prende cura di lui, lo salva dalla sua desolazione, lo carica sulle spalle e molto più profondamente sul cuore.

Farsi carico, ovvero decidere che l’altro è parte di me, non è sganciato dalla mia visione dell’esistenza, dal mio modo di intendermi e di intendere la vita. Non si tratta prima di tutto di farsi carico delle  necessità materiali. Ma di farsi carico dei vuoti dell’altro, del bene che non riesce a fare, della vita che non riesce a esprimere. Un sfumatura fondamentale, che Maria, madre dallo sguardo attento e sensibile, ci insegna. Lei che si è fatta carico addirittura dell’umanità intera, non di dieci o tremila figli, ma di miliardi e miliardi di persone che nelle generazioni hanno abitato questa bella e povera terra. Lei ci fa capire che caricarsi l’altro è una cosa molto più semplice da capire di quanto pensiamo: si tratta di colmare tutti i vuoti di amore che l’altro per la sua ignoranza o sofferenza non riesce a riempire.

Trattenere una parola poco gentile, una lamentela, mettendoci amore preso dal nostro “sacco”, perdonare subito mettendo da parte la ferita che sentiamo per riempire di amore quel “buco” lasciato dall’altro. Maria ha capito e vissuto questo mistero di partecipazione alla salvezza, in realtà molto concreto. Lei ha intuito che si trattava di fare una scelta precisa nella vita, di prendere posizione, di andare a fare esattamente “così”, come Gesù chiedeva. Esserci in quella chiamata quotidiana all’amore in cui Gesù ci aspetta nel vuoto lasciato dall’altro e ci chiede di vivere lì il Vangelo, mettendoci amore. Maria a cui ci siamo affidati ci spinge a questa visione dinamica e positiva della vita cristiana. Una bella fatica che fa di noi dono per tutti e ci rende sempre più pronti per cogliere quel frutto dolce e profumato che il Padre ci prepara, e che non ci sarà mai più tolto. 

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